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domenica 2 novembre 2014

Quando il cittadino chiama lo Stato risponde….

Dovrebbe essere la normalità per un cittadino che chiama, avere uno Stato che risponde alle esigenze di ognuno di noi. Ma lo Stato è vivo? Credo che nella maggior parte dei casi lo Stato sia vivo e vegeto, nonostante abbia un apparato molto complesso, riesce a risponde spesso alle esigenze giornaliere dei cittadini.

Fare i numeri telefonici del 112 – 113 – 115 – 117 o 118 significa avere una diversificazione del problema che va dal sanitario, alla richiesta di soccorso, dai problemi legati alla delinquenza, fino ai problemi legati alla frode fiscale.

Ognuno ha una esigenza e lo stato, con i suoi impiegati, è sempre pronto a rispondere. Quanti di noi ha avuto bisogno di un intervento per salvare un parente o un amico per un infarto, quanti hanno avuto necessità di un intervento perché gli stava prendendo fuoco l’auto, quanti hanno subito dei furti affinché il cittadino possa chiamare un aiuto e lo Stato risponde a risolverlo…………….
Ma lo Stato non sempre è vivo, c’è una parte che non dà fiducia, dove pur rispondendo al cittadino non riesce a dare nessuna risposta, o meglio copre la verità, evita di dare le risposte, sfugge nel dare pace a chi chiede giustizia.

Un elenco di eventi hanno avuto risposte parziali e insufficienti come Ustica, Bologna, piazza Fontana, Moby Prince oppure singoli casi come Aldrovandi, Lonzi e Cucchi tra i nomi più famosi, ma anche Gabriele Sandri, Giuseppe Uva, Michele Ferrulli, Stefano Brunetti e Riccardo Rasman tra i meno conosciuti.

Vedere una madre che piange per il figlio di 18 anni morto per percosse ricevute da presunti poliziotti, trovarsi davanti un muro fatto di omertà, bugie, tentativi di depistaggio, messi in atto da uomini dello stato che dovrebbero, al posto di coprire gli abusi, contribuire all’accertamento della verità, a dare quelle risposte che ogni cittadino vorrebbe.

Queste tragedie non possono limitarsi a singole famiglie, qui si tratta della democrazia, non è più solo un fatto privato, ma deve essere un fatto che coinvolge ogni singolo cittadino.
In questi giorni è arrivata alla ribalta delle notizie la sentenza Cucchi, tutti da destra a sinistra hanno condannato la sentenza chiamandola “VERGOGNOSA”, ma io non voglio condannare nessuno, vorrei sperare che la giustizia sia uguale per tutti, che la verità possa uscire fuori, che i giudici facciano parte di quel sistema Stato che risponde sempre ai cittadini.

Non voglio strumentalizzare la morte come un fatto politico, ma vorrei solo che la giustizia, quindi lo Stato possa fare il suo corso, che possa far pagare coloro che sbagliano, che non nascondano la verità, che possa trasformare l’odio in fiducia nella giustizia consegnando ai cittadini la certezza che quando chiameranno, lo Stato risponderà sicuramente e positivamente, perché lo Stato è fatto dai cittadini………………………………….

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