Dovrebbe essere la normalità per un cittadino che chiama, avere uno
Stato che risponde alle esigenze di ognuno di noi. Ma lo Stato è vivo?
Credo che nella maggior parte dei casi lo Stato sia vivo e vegeto,
nonostante abbia un apparato molto complesso, riesce a risponde spesso
alle esigenze giornaliere dei cittadini.
Fare i numeri telefonici del 112 – 113 – 115 – 117 o 118 significa avere
una diversificazione del problema che va dal sanitario, alla richiesta
di soccorso, dai problemi legati alla delinquenza, fino ai problemi
legati alla frode fiscale.
Ognuno ha una esigenza e lo stato, con i suoi impiegati, è sempre pronto
a rispondere. Quanti di noi ha avuto bisogno di un intervento per
salvare un parente o un amico per un infarto, quanti hanno avuto
necessità di un intervento perché gli stava prendendo fuoco l’auto,
quanti hanno subito dei furti affinché il cittadino possa chiamare un
aiuto e lo Stato risponde a risolverlo…………….
Ma lo Stato non sempre è vivo, c’è una parte che non dà fiducia, dove
pur rispondendo al cittadino non riesce a dare nessuna risposta, o
meglio copre la verità, evita di dare le risposte, sfugge nel dare pace a
chi chiede giustizia.
Un elenco di eventi hanno avuto risposte parziali e insufficienti come
Ustica, Bologna, piazza Fontana, Moby Prince oppure singoli casi come
Aldrovandi, Lonzi e Cucchi tra i nomi più famosi, ma anche Gabriele
Sandri, Giuseppe Uva, Michele Ferrulli, Stefano Brunetti e Riccardo
Rasman tra i meno conosciuti.
Vedere una madre che piange per il figlio di 18 anni morto per percosse
ricevute da presunti poliziotti, trovarsi davanti un muro fatto di
omertà, bugie, tentativi di depistaggio, messi in atto da uomini dello
stato che dovrebbero, al posto di coprire gli abusi, contribuire
all’accertamento della verità, a dare quelle risposte che ogni cittadino
vorrebbe.
Queste tragedie non possono limitarsi a singole famiglie, qui si tratta
della democrazia, non è più solo un fatto privato, ma deve essere un
fatto che coinvolge ogni singolo cittadino.
In questi giorni è arrivata alla ribalta delle notizie la sentenza
Cucchi, tutti da destra a sinistra hanno condannato la sentenza
chiamandola “VERGOGNOSA”, ma io non voglio condannare nessuno, vorrei
sperare che la giustizia sia uguale per tutti, che la verità possa
uscire fuori, che i giudici facciano parte di quel sistema Stato che
risponde sempre ai cittadini.
Non voglio strumentalizzare la morte come un fatto politico, ma vorrei
solo che la giustizia, quindi lo Stato possa fare il suo corso, che
possa far pagare coloro che sbagliano, che non nascondano la verità, che
possa trasformare l’odio in fiducia nella giustizia consegnando ai
cittadini la certezza che quando chiameranno, lo Stato risponderà
sicuramente e positivamente, perché lo Stato è fatto dai
cittadini………………………………….

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