Elenco blog personale

domenica 11 gennaio 2015

Dedicato a tutte le vittime del pensiero, dell’arte e dell’espressione


Tragedie come quella di questi giorni, che ha colpito nell’anima una intera nazione e messo paura al mondo intero dovrebbe far riflettere tutti.

Decine di trasmissioni si confrontano dando opinioni contrastanti sulle origini che hanno portato alla strage di Charlie Hebdo.

Difficile dare una opinione imparziale, da una parte abbiamo la libertà di espressione e di critica, dall’altra un paese che vive sotto una autoritarismo islamico che non sopporta la critica perché ritenuta blasfema.

Ipocrisia, superficialità, intolleranza, fanatismo sono parole che si sentono in questi giorni, tutti contro chi ha partecipato all’attentato, ovvio che dobbiamo essere dalla parte dei più deboli.

Ma è risaputo che i paesi orientali hanno buona parte delle risorse che servono all’economia mondiale, gli Stati uniti sono sempre pronti a farsi paladini della giustizia con l’intento di sostituire il regime con un governo amico. L’attentato ha del losco, alcuni dubbi stanno varcando il mondo di Internet su cospirazioni internazionali, come avvenne per l’11 settembre. Anche all’ora l’Islam colpì dei civili inermi ma ancora oggi non sono chiare le dinamiche, mettendo dubbi sulla veridicità dei fatti.

Nell’esposizione dei fatti accaduti, in giro per il web si parla di dubbi; come la carta di identità di un terrorista lasciata nella auto rubata, come l’auto della polizia francese che invece di mettersi di traverso su una strada stretta si mette da una parte lasciando passare l’auto dei terroristi, oppure non vedere il sangue quando il poliziotto viene freddato dai terroristi a bruciapelo, oppure la ragazza del terrorista scomparsa, che si fa ritrarre in bikini contrariamente a quello che viene riportato dal credo islamico.

Tutte fantasie o verità?  Cosa porterà questa violenza in futuro? Forse scoppierà un’altra guerra santa dove gli americani faranno da giustizieri, gli italiani saranno a supporto e dovremo piangere in futuro i nostri cari che torneranno con gli onori degli eroi, come nelle migliori propagande di regime. Ma a chi giova tutto questo se non alle multinazionali che vogliono aumentare i profitti mettendo a rischio la vita degli ignari soldati. Non decidono i popoli cosa fare, ma continueremo a servire chi ci manderà a morire seduto dietro ad una scrivania.

Tornando all’attentato, quello che colpisce nella veridicità dei fatti è la crudeltà usata, vedere sparare a bruciapelo un uomo indifeso inorridisce chiunque. Atto inspiegabile in un modo moderno e avanzato, scena da fil, ma dove lo sceneggiatore non ha scritto nessun copione. Una strage che non ha risparmiato ma che ha riservato a uno di loro il ruolo di “simbolo” della carneficina: un musulmano ucciso da musulmani per difendere la Francia, quella stessa nazione accogliente e multietnica che oggi piange.

Ma perché una penna dovrebbe fare più paura di una guerra? Nella storia della satira tutti i politici sono stati raffigurati in maniera scherzosa, a volte in maniera irriverente ma dove la vignetta riesce a far comprendere meglio i fatti rispetto ad una storia scritta.

Forse perché una immagine è visiva, non importa saper leggere, è intuitiva ed è immediata. Nella storia la satira è sempre stata al centro delle preoccupazioni dei politici di ogni ordine e grado, cercando di far tacere la libertà di satira per salvaguardare le loro malefatte. 

Oggi questa violenza ha dall’altra parte la solidarietà del mondo della carta stampata facendo quadrato e salvaguardando la libertà di espressione compreso lo stesso mondo arabo.

Questo il filo conduttore che lega la stragrande maggioranza dei quotidiani nel mondo arabo nelle reazioni successive ai fatti di Parigi.

Infatti da oriente è arrivata una ferma condanna per l’attentato a Charlie Hebdo, dettata forse da una paura di ritorsioni dell’Occidente nei confronti dei musulmani. Gli editoriali iraniani vedono l’attacco come parte di un programma più ampio e sono numerose le teorie del complotto esposte sui media.

Non siamo qui a dare giudizi, ognuno ha la sua ragione ma in tutto questo rimane un dubbio atroce, domani cosa succederà?






Nessun commento:

Posta un commento