Il presente ha sempre il suo periodo chiamato “tempi moderni”, ma
erano i primi anni del 900 quando un certo Charlot, generalmente
chiamato Charlie Chaplin interpretò un film che evidenziava lo
sfruttamento degli operai per la mancanza di lavoro dovuta alla grande
depressione degli anni 30.
Il metodo scientifico usato in quel periodo consentiva di sfruttare
al massimo gli operai affermandosi in tutto il mondo occidentale grazie
alla sua sbalorditiva efficacia produttiva, ma che riduce l'uomo a mera
funzione meccanica, ripetitiva, obbligando il proletariato a ritmi
produttivi impossibili, estenuanti che portano in breve tempo a dure
lotte sindacali e politiche.
Gli operai erano considerati "la prima figura sociale nella storia
che non possedesse uno status definito", dal momento che erano connotati
dalla mancanza piuttosto che dalla presenza di un mestiere.
Il loro status sociale si distingueva da chi operava nel mondo del
lavoro con dei mestieri come i carpentieri, gli armaioli e tanti altri,
ma che negli anni che si sono susseguiti sono diventati il perno
principale per uno sviluppo economico importante.
Per raggiungere un certo livello, molte lotte sindacali sono avvenute
andando a contrapporsi al Capitalismo, coesistendo in associazioni che
rivendicavano una vita migliore, salari migliori e iniziando a creare i
primi sindacati che lottarono per gli interessi del lavoratore.
È appunto il sindacato, che ancor prima di avere ottenuto un
riconoscimento statuale, cominciò a farsi portavoce delle rivendicazioni
del lavoro operaio, mettendo piede ovunque sorgessero industrie,
mediante forme di rappresentanza, modalità associative e pratiche di
tutela tali da attrarre simpatie da parte dei lavoratori e da suscitare
preoccupazioni da parte degli industriali.
Grazie a queste lotte sindacali gli operai riescono a sentire il
minor peso del lavoro, iniziano a nascere le fabbriche a misura d’uomo,
ma la globalizzazione rompe questi schemi, dove il profitto ha il
sopravvento sull’uomo, invertendo la tendenza verso i tempi moderni di
Charlot.
Ma oltre alla globalizzazione, possiamo vedere un sindacato stanco di
lottare, ormai con la pancia piena che non ha più idee per affrontare
la nuova crisi industriale.
Di pari passo anche la politica è vuota di idee, non ha il coraggio
di affrontare nei tempi giusti la crisi, non porta soluzioni per un
ammodernamento del mercato industriale, schiava delle multinazionali che
pensano solo al profitto.
Ma sapranno i sindacati e gli operai rialzare la testa alla ricerca
di una soluzione, oppure rimarranno schiavi di questo governo che
rinnega il posto fisso con fierezza, ma con il portafoglio gonfio
riempito dalle tasse dei cittadini, certi di avere un avvenire e
incuranti di coloro che a fine mese non riescono ad arrivare.
I tempi moderni sono tornati, quando l’operaio era un robot senza
anima, abbiamo raggiunto il vertice del benessere e stiamo precipitando
verso il baratro dell’ignoto, dove i diritti conquistati dai sindacati,
vengono cancellati grazie a gli stessi sindacati, rei di essere complici
di questi partiti diventati i capitalisti della società che si fanno i
selfie con i finanzieri.
E’ cambiata anche la classe politica, una volta i fotografi
immortalavano un certo Berlinguer vicino agli operai della FIAT, oggi un
certo Renzi si fa fotografare accanto al finanziere Serra, l’Italia è
cambiata, l’Europa è cambiata, il mondo è cambiato, gli unici che non se
ne sono accorti sono i cittadini, ma quando ci sveglieremo da questo
sogno e guardiamo la realtà dei fatti.
Oggi ero a manifestare e a portare la solidarietà del M5S verso gli
operai della TRW in fabbrica per rivendicare un diritto al lavoro, ad un
salario, per una certezza di vita serena, ma domani quante TRW ci
saranno?

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