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domenica 2 novembre 2014

QUANDO I TEMPI ANTICHI DIVENTANO TEMPI MODERNI

Il presente ha sempre il suo periodo chiamato “tempi moderni”, ma erano i primi anni del 900 quando un certo Charlot, generalmente chiamato Charlie Chaplin interpretò un film che evidenziava lo sfruttamento degli operai per la mancanza di lavoro dovuta alla grande depressione degli anni 30.
Il metodo scientifico usato in quel periodo consentiva di sfruttare al massimo gli operai affermandosi in tutto il mondo occidentale grazie alla sua sbalorditiva efficacia produttiva, ma che riduce l'uomo a mera funzione meccanica, ripetitiva, obbligando il proletariato a ritmi produttivi impossibili, estenuanti che portano in breve tempo a dure lotte sindacali e politiche.

Gli operai erano considerati "la prima figura sociale nella storia che non possedesse uno status definito", dal momento che erano connotati dalla mancanza piuttosto che dalla presenza di un mestiere.
Il loro status sociale si distingueva da chi operava nel mondo del lavoro con dei mestieri come i carpentieri, gli armaioli e tanti altri, ma che negli anni che si sono susseguiti sono diventati il perno principale per uno sviluppo economico importante.

Per raggiungere un certo livello, molte lotte sindacali sono avvenute andando a contrapporsi al Capitalismo, coesistendo in associazioni che rivendicavano una vita migliore, salari migliori e iniziando a creare i primi sindacati che lottarono per gli interessi del lavoratore.
È appunto il sindacato, che ancor prima di avere ottenuto un riconoscimento statuale, cominciò a farsi portavoce delle rivendicazioni del lavoro operaio, mettendo piede ovunque sorgessero industrie, mediante forme di rappresentanza, modalità associative e pratiche di tutela tali da attrarre simpatie da parte dei lavoratori e da suscitare preoccupazioni da parte degli industriali.

Grazie a queste lotte sindacali gli operai riescono a sentire il minor peso del lavoro, iniziano a nascere le fabbriche a misura d’uomo, ma la globalizzazione rompe questi schemi, dove il profitto ha il sopravvento sull’uomo, invertendo la tendenza verso i tempi moderni di Charlot.
Ma oltre alla globalizzazione, possiamo vedere un sindacato stanco di lottare, ormai con la pancia piena che non ha più idee per affrontare la nuova crisi industriale.

Di pari passo anche la politica è vuota di idee, non ha il coraggio di affrontare nei tempi giusti la crisi, non porta soluzioni per un ammodernamento del mercato industriale, schiava delle multinazionali che pensano solo al profitto.

Ma sapranno i sindacati e gli operai rialzare la testa alla ricerca di una soluzione, oppure rimarranno schiavi di questo governo che rinnega il posto fisso con fierezza, ma con il portafoglio gonfio riempito dalle tasse dei cittadini, certi di avere un avvenire e incuranti di coloro che a fine mese non riescono ad arrivare.

I tempi moderni sono tornati, quando l’operaio era un robot senza anima, abbiamo raggiunto il vertice del benessere e stiamo precipitando verso il baratro dell’ignoto, dove i diritti conquistati dai sindacati, vengono cancellati grazie a gli stessi sindacati, rei di essere complici di questi partiti diventati i capitalisti della società che si fanno i selfie con i finanzieri.

E’ cambiata anche la classe politica, una volta i fotografi immortalavano un certo Berlinguer vicino agli operai della FIAT, oggi un certo Renzi si fa fotografare accanto al finanziere Serra, l’Italia è cambiata, l’Europa è cambiata, il mondo è cambiato, gli unici che non se ne sono accorti sono i cittadini, ma quando ci sveglieremo da questo sogno e guardiamo la realtà dei fatti.

Oggi ero a manifestare e a portare la solidarietà del M5S verso gli operai della TRW in fabbrica per rivendicare un diritto al lavoro, ad un salario, per una certezza di vita serena, ma domani quante TRW ci saranno?

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