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venerdì 13 novembre 2015

Oggi alle 11, presentate alla stampa le linee guida per un nuovo welfare del M5S, alla presenza del Presidente della Commissione 5 e dell'assessore al sociale.

I cambiamenti sociali hanno interessato negli ultimi anni la società italiana, portando un progressivo aumento delle inefficienze degli enti locali, regionali e nazionali, lasciando il compito al legislatore di salvaguardare il welfare, abbandonandolo però sulla carta.

Tali trasformazioni socioeconomiche politiche fanno emergere nuove forme di povertà.
La Commissione della Comunità Europea, in diverse occasioni ha sottolineato la necessità che gli stati membri si adoperino per far convergere l'evoluzione dei singoli sistemi di protezione sociale verso i più generali obiettivi delle politiche economiche sociali indicati a livello comunitario.

In generale il welfare si basa su tre precisi pilastri.
1) Il servizio sanitario nazionale
2) L'assistenza
3) Il sistema di previdenza.

Oggi il movimento 5 stelle livornese, dopo diciassette mesi, presenta le “linee guida della rivoluzione livornese” sul welfare, tema delicato e attuale, sempre in crescente aumento. Crediamo che la ricerca di un sistema del welfare-to-work debba far parte di un sistema di sussidi senza rigidi limiti di durata, ma sono condizionati a una serie di obblighi che puntano proprio ad evitare che il beneficiante possa essere disincentivato dalla ricerca dell'occupazione.

La tendenza parte dal ridurre la povertà e l'unico modo di pensare oggi a un coordinamento delle politiche sociali a livello europeo, è quello di definire un livello minimo di prestazioni di assistenza sociale di ultima istanza.

I cambiamenti prefigurati dalla riforma dell’assistenza varata con la Legge 328 del 2000 investono l’assetto consolidato delle politiche italiane relative al settore socio-assistenziale nei suoi caratteri fondamentali, Regioni e comuni sono individuati come i livelli centrali del governo del nuovo sistema dei servizi e degli interventi sociali, in un’ottica di ulteriore localizzazione del welfare italiano.

Il Presidente Rossi, sicuramente saprà gestire il confronto con lo Stato per richiedere nella conferenza Stato/Regione l’individuazione delle somme idonee per garantire un welfare equo.

Per questo la rivoluzione verte sui punti istituiti dalla legge, ricordando al Presidente Rossi le promesse dalla Regione Toscana per creare il fondo delle Politiche Sociali ed emolumenti in base al citato articolo 24 della legge 328.

Il Decalogo è già partito con l’approvazione di alcune mozioni e altre che saranno presentate a breve, esse vertono su:

1) Abolizione della Società della Salute
2) Definire il finanziamento delle liveas
3) Redito di cittadinanza
4) Attuazione della quota sanitaria alle famiglie che curano a domicilio i disabili o anziani
5) Albo comunale delle badanti
6) Presa in carico del malato con l’ausilio del cargiver familiare
7) Solidarietà ed intervento sulle famiglie in difficoltà, con la creazione della famiglia su famiglia
8) Nomina del Garante della disabilità
9) Presa in carico Attiva (legge 104/92) tramite un protocollo con l’organismo competente
10) Inserimento all’interno dell’UVM la presenza vincolante di un rappresentante della persona in difficoltà, medico di famiglia, garante della disabilità
11) Emergenza abitativa con soluzioni appropriati sulla direttiva della legge 328

 

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