Non siamo giornalisti, quindi ci sfuggono a volte le dinamiche
editoriali sui temi trattati. Sui quotidiani locali, in questi giorni,
leggiamo come i giornalisti rappresentano una giornata passata
all’interno del consiglio comunale, raccontando principalmente le
singole contrapposizioni tra partiti, tralasciando il senso della
validità della mozione presentata e votata dal M5S, esautorando di
significato l’atto.
Apprezziamo lo sforzo per mantenere l'Italia almeno al 73^ posto della classifica per la libertà di stampa, 24 posti in più rispetto al 2014.
Per questo esponiamo lo scopo della
presentazione dell' atto di indirizzo, inviata verso il concetto di
benessere della persona, mettendo sempre il cittadino al centro delle
attenzioni.
Vogliamo adeguarci ai nuovi bisogni ed alle nuove povertà, con l’obiettivo di creare un sistema di protezione sociale che abbandoni il concetto di “assistenza sociale”, sostituendolo con quello di “dignità sociale”.
Questo percorso deve passare attraverso un
cambiamento radicale adottando un bilancio di responsabilità Sociale,
trasparente e partecipato, cercando di dare a tutti una trasparente
lettura sulle disponibilità, mettendo a conoscenza delle cifre nel
sociale all’interno del bilancio, trasparenza sui beneficiari, le
finalità, i costi dei servizi.
Riteniamo giusto implementare con le economie di gestioni le esigenze dei bisognosi, internalizzando i servizi grazie alla alta professionalità e eccellenza del personale interno al comune tramite una progettualità degli scopi da raggiungere.
Una informazione puntuale e trasparente sui servizi erogati e una
conoscenza delle disponibilità sul bilancio, permetterà un dialogo
aperto tra cittadini e comune coinvolgendo ogni realtà associativa,
nessuna esclusa.
Favorire una politica sociale nuova senza creare sovrapposizioni di incarichi eliminando ogni forma di affidamento diretto ma formati solo con bandi pubblici, permettendo un processo trasparente e partecipativo evitando dubbi di natura clientelare.
Con questo atto si cerca di evitare di monopolizzare servizi comunali
come ad esempio la distribuzione dei pasti, ma estenderla a tutti i
soggetti che si affacciano al mondo associativo al servizio del
cittadino.
Diversamente da come ci accusano le opposizioni,
vogliamo avere una collaborazione costante con il terzo settore, con
l’associazionismo e con il volontariato verso una promozione a tutela
dei cittadini, garantendo un coinvolgimento attivo, ricercando
costantemente le risorse da parte dello stato, della regione ed ai fondi
europei, senza tralasciare la possibilità di aggiungere eventuali
donazioni di soggetti privati.

