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giovedì 26 febbraio 2015

UN BILANCIO DI RESPONSABILITA' SOCIALE, TRASPARENTE E PARTECIPATO



Non siamo giornalisti, quindi ci sfuggono a volte le dinamiche editoriali sui temi trattati. Sui quotidiani locali, in questi giorni, leggiamo come i giornalisti rappresentano una giornata passata all’interno del consiglio comunale, raccontando principalmente le singole contrapposizioni tra partiti, tralasciando il senso della validità della mozione presentata e votata dal M5S, esautorando di significato l’atto.

Apprezziamo lo sforzo per mantenere l'Italia almeno al 73^ posto della classifica per la libertà di stampa, 24 posti in più rispetto al 2014.

Per questo esponiamo lo scopo della presentazione dell' atto di indirizzo, inviata verso il concetto di benessere della persona, mettendo sempre il cittadino al centro delle attenzioni.

Vogliamo adeguarci ai nuovi bisogni ed alle nuove povertà, con l’obiettivo di creare un sistema di protezione sociale che abbandoni il concetto di “assistenza sociale”, sostituendolo con quello di “dignità sociale”.

Questo percorso deve passare attraverso un cambiamento radicale adottando un bilancio di responsabilità Sociale, trasparente e partecipato, cercando di dare a tutti una trasparente lettura sulle disponibilità, mettendo a conoscenza delle cifre nel sociale all’interno del bilancio, trasparenza sui beneficiari, le finalità, i costi dei servizi.

Riteniamo giusto implementare con le economie di gestioni le esigenze dei bisognosi, internalizzando i servizi grazie alla alta professionalità e eccellenza del personale interno al comune tramite una progettualità degli scopi da raggiungere. 

Una informazione puntuale e trasparente sui servizi erogati e una conoscenza delle disponibilità sul bilancio, permetterà un dialogo aperto tra cittadini e comune coinvolgendo ogni realtà associativa, nessuna esclusa.

Favorire una politica sociale nuova senza creare sovrapposizioni di incarichi eliminando ogni forma di affidamento diretto ma formati solo con bandi pubblici, permettendo un processo trasparente e partecipativo evitando dubbi di natura clientelare. 

Con questo atto si cerca di evitare di monopolizzare servizi comunali come ad esempio la distribuzione dei pasti, ma estenderla a tutti i soggetti che si affacciano al mondo associativo al servizio del cittadino.

Diversamente da come ci accusano le opposizioni, vogliamo avere una collaborazione costante con il terzo settore, con l’associazionismo e con il volontariato verso una promozione a tutela dei cittadini, garantendo un coinvolgimento attivo, ricercando costantemente le risorse da parte dello stato, della regione ed ai fondi europei, senza tralasciare la possibilità di aggiungere eventuali donazioni di soggetti privati.


domenica 1 febbraio 2015

IL RE E’ MORTO VIVA IL RE: LA DC E’ MORTA, VIVA LA DC

Espressione simbolica storica con cui nella monarchia francese precedente alla rivoluzione, si annunciava al popolo contemporaneamente la morte del re e l’avvento del suo successore, volendosi così affermare la continuità ininterrotta dell’istituto monarchico. Niente di più appropriato oggi nell’accostare la realtà dei fatti.

Il 31 gennaio ’15 è stato eletto il nuovo Presidente della Repubblica, ed è d’obbligo rendere onore a Sergio Mattarella, ma è curioso far notare come nei mesi tra gennaio e febbraio di venti anni fa, la DC terminò il suo ciclo politico dopo le inchieste di mani pulite e l’inizio dei processi, con la presenza dei politici democristiani, nei coinvolgimenti Stato-Mafia.

Attualmente, con la proclamazione del nuovo Presidente della Repubblica e con la guida assolutista del Presidente del Consiglio, la DC ha formalmente ripreso vigore, nonostante gli scandali di Roma capitale, del Mose a Venezia e dell’Expò di Milano abbiano rimesso il tema stato mafia nella agenda dell’attualità, ma forse è un caso, non è successo nulla, sicuramente rimarrà nelle fantasia collettiva. La sinistra è stata totalmente sostituita.

Ma chi è Sergio Mattarella? La famiglia Mattarella intraprende una carriere costruita sull’orgoglio democristiano, ma colpita anche da lutti e terribili sospetti.
Il padre Bernardo, tra i fondatori della Dc, vicesegretario nazionale del partito nel 1945, eletto nel 1946 nell’Assemblea costituente, ministro e più volte sottosegretario nei governi De Gasperi, un esponente politico sospettato di avere rapporti con gli esponenti della vecchia mafia

Il fratello Piersanti divenne presidente della Regione e promotore di un processo riformatore critico verso il sistema dei finanziamenti pubblici poco gradito ai boss e venne ucciso sotto gli occhi del fratello. 

Tre anni dopo, il futuro presidente, professore universitario milita nella corrente di Aldo Moro, entrando in Parlamento fino al 1994 quando traghettò la DC al nuovo partito popolare.
Nei primi anni Novanta Mattarella rimase coinvolto nella vicenda che gli costerà un procedimento penale per finanziamento illecito, per una busta contenente tre milioni di vecchie lire in buoni benzina recapitatagli dall’imprenditore agrigentino Filippo Salamone, personaggio vicino alla mafia siciliana.

Il fratello Antonio finisce indagato negli anni Novanta a Venezia per riciclaggio di denaro sporco e associazione mafiosa con Enrico Nicoletti (componente della Banda della Magliana) per una speculazione edilizia a Cortina. L’inchiesta fu poi archiviata per mancanza di prove. Il nipote (il figlio di Piersanti, Bernardo) deputato regionale in Sicilia, è invece indagato – come molti colleghi in tutta Italia – per peculato in relazione ai rimborsi ai gruppi consiliari della Regione.

Auguri Presidente.