Elenco blog personale

domenica 27 settembre 2015

Ospedale. Verso un nuovo Accordo di Programma, tavolo tecnico aperto, ma non per tutti


Senza una struttura ospedaliera moderna è impensabile investire in attrezzature, indispensabili sia per diminuire i tempi delle prestazioni, sia per migliorare la qualità del sistema sanitario. La mancanza di una struttura ospedaliera all'altezza degli standard richiesti , dotata di adeguate diagnosi specialistiche o idonei percorsi terapeutici, danneggerebbe molto la nostra città. 

E’ fondamentale potenziare e difendere i reparti, in particolare quelli di pneumologia, dermatologia, neurochirurgia e neuroradiologia non dimenticando certo la diagnostica neurochirurgica, neurologica ..etc così come devono essere mantenute, valorizzate e innovate le specialistiche già esistenti. Ridurre le specializzazioni, a fronte di una sanità ad intensità di cura, con operatori teoricamente capaci di occuparsi di ogni tipo di patologia, significherebbe risparmiare nell’immediato, ma in realtà spingere sempre più i cittadini livornesi a rivolgersi verso altre Aziende Ospedaliere (come la AOUP di Pisa), ma soprattutto verso i privati, che potranno garantire risposte specialistiche e non generiche alle loro aspettative. Invece dobbiamo assolutamente invertire la tendenza, combattendo l' "emigrazione sanitaria"e offrendo al contempo servizio e risposte adeguate . 

Su questi temi, si è svolto un confronto nell'ultima seduta del consiglio comunale, dove è stato trattato anche l’assetto strutturale dell’ospedale. Negli ultimi giorni molti interventi sono stati fatto sui giornali da parte di illustri personaggi, desiderosi di mettere in campo il peso delle loro posizioni soprattutto politiche. Tra i vari interventi spicca quello del sindaco di Collesalvetti, amministratore di un comune che potremmo paragonare, per numero di abitanti, ad un quartiere di Livorno, che vorrebbe decidere, insieme al sindaco di Livorno, l'ubicazione di un possibile nuovo ospedale livornese; non possiamo che sorridere per la (non richiesta) attenzione che ci sta riservando!

Forse il sindaco Bacci non ha ancora compreso, o vuol far finta di non comprendere, la distanza che ci divide rispetto al suo modello di sanità che va verso il prototipo di intensità di cura, modello, proposto dal governo e seguito dal Presidente della Regiona, che non rende affatto partecipi i lavoratori del settore sanitario, ma che ha come scopo principale quello di realizzare una intensità di risparmio. Il PD che egli rappresenta, ha condiviso la legge 158/2012 conosciuta col nome di legge Balduzzi, che ha provocato ricadute in termini di tagli di posti letto, insieme alla legge regionale, portando dai 1000 posti letto, a meno di 400, pari al 2,9 % ogni mille abitanti. Per capire la differenza, per la media nazionale, i posti letto dovrebbero essere 3,7 % ogni 1000 abitanti, di cui 0,7 dedicato alla riabilitazione e alla lungodegenza e il 3 ‰ per gli acuti. Le regioni si devono dunque riorganizzare e la Toscana, con le politiche di Rossi, avrà la più bassa media dei posti. 

Il sopra citato sindaco mette in allarme i cittadini facendo riferimento al fatto che Livorno potrebbe diventare il buco nero della sanità toscana, forse confondendsi con il buco di 250 milioni della sanità di Massa che le varie USL stanno ripianando con i tagli. Il PD insiste nel costruire un ospedale nuovo, nella periferia della città, ma non specifica la quantità di soldi pubblici che dovrebbero essere messi in campo, omettendo anche il fatto che i privati saranno finanziati ( con denaro pubblico) attraverso la pratica del project-financing, da noi demonizzata perché colpevole di consegnare tutti i servizi pubblici al gestore privato. 

Il sindaco colligiano prosegue affermando che vorrebbe prendere come esempio gli ospedali di Massa, Versilia, Pisa, ma anche Cecina, considerandoli moderni, ospedali dove la privacy e il rispetto per degenti e pazienti vengono osservate, ma non comprende che al cittadino non servono solo la privacy o il rispetto per ristabilirsi da una malattia, ma necessita soprattutto delle adeguate cure specialistiche affinché ogni intervento vada a buon fine. 

Per queste ragioni risulta per noi difficile sedersi ad un tavolo con coloro che rappresentano il disastro della sanità livornese e che tardivamente sembrano accorgersi degli errori compiuti, tanto da farci chiedere dove fossero fino a ieri tutti questi pseudo politici! Il sindaco Nogarin ieri ha affermato: “Un passaggio di grande soddisfazione nel quadro del nostro programma di mandato”. Questo è un pensiero che noi condividiamo appieno sul tema ospedale. Pochi giorni fa, è iniziato un percorso che ha visto coinvolto il sindaco Nogarin e l’assessore regionale alla Sanità Saccardi, dal cui incontro è emersa la volontà del Comune di procedere alla revisione dell’Accordo di Programma del 2010, sottolineando ancora una volta la volontà di non realizzare un nuovo ospedale a Montenero. 

Per questo è stato siglato un atto in cui “si rende necessario procedere ad assumere i provvedimenti finalizzati alla revoca dell’Accordo di Programma 2010 e atti collegati per avviare contestualmente la procedura per un nuovo Accordo di Programma sulla materia”. Nel primo atto di accordo, il prossimo 23 ottobre, sarà avviato il percorso teso alla stesura di un nuovo Accordo di Programma, sarà intrapreso uno studio per ristrutturare i padiglioni e inizierà un processo di analisi volto allo sfruttamento di eventuali spazi superflui. Occorre inoltre trovare adeguate soluzioni per migliorare la transitabilità, per velocizzare i mezzi in transito e per migliorare l’attuale situazione dei parcheggi. Lo stesso giorno dell’accordo in Regione, in consiglio comunale venivano tracciate le basi del percorso per riqualificare l’ospedale di Livorno e riconsegnare alla città una struttura che sarà in futuro rimessa a nuovo. 

La comunicazione dell’incontro in Regione e la presa di posizione della maggioranza, ha spiazzato le opposizioni che si sono rese protagoniste di interventi spesso inconsistenti e privi di argomentazioni reali, talvolta non nascondendo il desiderio di salire sul carro dei vincitori. Ma il M5S, non si è fatto intimidire ed ha presentato un atto di indirizzo, chiedendo una rinegoziazione dell’Accordo di Programma fatto dalla precedente amministrazione nel Maggio del 2010, chiedendo di avviare il percorso previsto dal mandato elettivo. Dopo questo primo passo, nella mozione presentata , si richiedevano le motivazioni che hanno portato la USL a dismettere l’unità interna di sterilizzazione dei ferri dopo la presentazione della stima sulla riattivazione di oltre 10 milioni con ammortamento di circa 1 milione ad anno.

Questa spesa ritenuta eccessiva, aveva fatto propendere per una esternalizzazione verso altre AO, inizialmente verso l’ospedale di Viareggio al costo di oltre un milione di euro all'anno e successivamente verso l’AO di Pisa al costo di seicentomila euro annue. La richiesta di internalizzare il servizio nella vecchia struttura, potrà avvenire solo dopo un bando di gara che m, dalle stime, sembra non superare i 5 milioni di euro per gli strumenti nuovi. 

L’internalizzazione del servizio, avrà una ricaduta economica positiva con il conseguente abbassamento dei costi che si ridurrebbero a quattrocentomila euro l’anno, producendo risparmio al bilancio della USL e assicurando un servizio sicuramente migliore agli utenti. Nell’atto non è stato tralasciato certo il problema dei tempi per potere usufruire di una visita o di un esame specialistico e delle attese al Pronto Soccorso; di fatto è stata chiesta una relazione trimestrale per avviare successivamente un confronto con la USL. 

Per questo siamo certi che si avvierà, dopo la nostra richiesta, un percorso di revisione del piano sui distretti sanitari e uno studio circa i posti letto ospedalieri per riportarli in linea con la media regionale.